Questa nuova pièce di Di Stasio vuole mettere in evidenza variegate ipocrisie sociali di tipologie umane, dove l’autore prende in giro specifiche categorie professionali, uomini che antepongono a tutto la loro carriera e si realizzano solo quando il loro narcisismo viene gratificato dal successo professionale. Come, ad esempio, certi uomini politici che vivono una doppia vita tra privato e pubblico. E’ il caso di Edoardo (personaggio interpretato da Geppi Di Stasio) che elogia certi valori cristiani della famiglia e poi per nascondere certi vizi ha sposato un trans, Jennyfer, (interpretato da Roberta Sanzò) che lui ha fatto operare “modellandola” a proprio gusto. Rino Santoro, invece, interpreta Alberto, uno psicanalista che ha a che fare con una moglie, Rita, interpretata da Wanda Pirol, ossessionata da istinti suicidi. Ma ambedue dimostrano di essere alquanto nevrotici. Cosa c’è di meglio di una bella vacanza per riposarsi e lasciarsi alle spalle lo stress quotidiano?

Ed è così che i nostri quattro personaggi si trasferiscono dalla città al mare, pronti ad essere ospitati in un villaggio vacanze, dal proprietario tanto decantato, ma che in realtà è un luogo non certo di lusso come era stato descritto, anzi tutt’altro. Ed è così che durante il corso della pièce entrano in scena altri personaggi molto macchiettistici, delle vere caricature umane, come lo zio Salvatore Janaccone (uno spassosissimo Antonio Lubrano), un imbroglione che cerca di raggirare le persone che vanno in ferie al suo club-vacanze, Scampi e Liberi.